Die Romantische Schule è un libello polemico di Heinrich Heine pubblicato nel 1836 per offrire ai francesi un punto di vista sulla letteratura tedesca diverso da quello che aveva diffuso Madame de Staël col suo volume De l’Allemagne (1813). Heine riconduce il romanticismo tedesco a una radice medievale, indicando come la visione del mondo proposta fosse sostanzialmente reazionaria.

 

 

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Autore: Heinrich Heine
Titolo: Die Romantische Schule
Editore: Hoffmann und Campe
Luogo: Hamburg-Berlin
Anno: 1921
Prima edizione: 1836
Prima traduzione italiana: La scuola romantica, Athena, Milano 1927
Pagine: p. 250
Dimensioni (bxh): cm. 14,5×21,5


Biografia dell’autore

Heinrich Heine (incisione su rame pubblicata su Deutscher Musenalmanach für das Jahr 1837, a cura di Adelbert von Chamisso e Gustav Schwab, Weidmann, Leipzig 1837)

 

Heinrich Heine (Düsseldorf 1797 – Parigi 1856): poeta tedesco.
Nato in una famiglia borghese ebrea emancipata, si formò in un ambiente improntato alle idee della Rivoluzione francese e dell’Illuminismo. Nel 1816 si trasferì ad Amburgo presso uno zio banchiere per avviarsi alla professione di commerciante, ma dopo pochi anni lasciò questa attività per dedicarsi a studi giuridici. Tra gli anni 1819 e 1924 studiò a Bonn, Göttingen e Berlino, affiancando al diritto anche la filosofia e la letteratura. Tra i suoi insegnanti ci furono Schlegel, Hegel, Chamisso. Iniziò a pubblicare liriche d’amore su riviste già a partire dal 1817 e nel corso degli anni Venti dell’Ottocento le sue opere, improntate per certi aspetti ancora al Romanticismo, ma orientate a un modo di poetare nuovo, iniziarono a raccogliere consensi. Nel 1925 abiurò alla religione ebraica e si convertì al cristianesimo, in particolare al luteranesimo: con il battesimo assunse il nome di Heinrich, cambiando quello originale di Harry. La scelta fu dettata anche da ragioni professionali: come ebreo, non avrebbe potuto esercitare la professione forense. Tuttavia, abbandonò presto l’avvocatura e nella seconda metà degli anni Venti si dedicò a viaggi (Londra, Monaco, Amburgo, Toscana) e alla scrittura. Iniziò allora a soffrire di crisi depressive.
Per le sue idee politiche, Heine preferì lasciare la Germania e si trasferì a Parigi nel 1831, subito dopo la rivoluzione del luglio 1830. Qui frequentò sia il mondo intellettuale francese che gli emigrati tedeschi. Nel 1835 pubblicò Geschichte der Religion und Philosophie in Deutschland (Storia della religione e della filosofia in Germania): le sue idee vennero bandite in patria e la censura vietò la circolazione dei suoi volumi. Negli anni parigini si avvicinò alle idee del sansimonismo, teoria sociale che promuoveva una grande fiducia nella crescita industriale, avversando la proprietà privata in quanto ostacolo alla diffusione dei benefici del progresso.
In Francia si dedicò in particolare a un’intensa attività saggistica e giornalistica incentrata sulla mediazione tra cultura francese e tedesca. Si segnalano in particolare i quattro volumi del Der Salon (1834-1840), di forte orientamento politico, dove si trovano anche i testi Aus den Memorien des Herrn von Schnabelewopski (Dalle memorie del signor von Schnabelewopski) e Der Rabbi von Bacharach (Il Rabbi di Bacharach), sulla persecuzione degli ebrei nel Medioevo. Negli anni Cinquanta Heine iniziò a mostrare i sintomi di una malattia che lo costrinse progressivamente all’immobilità. Morì a Parigi nel 1856 e venne sepolto nel cimitero di Montmartre.


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