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Autore: Heinrich Eduard Jacob
Titolo: Jacqueline und die Japaner
Editore: Ernst Rowohlt
Luogo: Berlin
Anno: 1928
Prima traduzione italiana: Jacqueline tra i giapponesi, traduzione di Ervino Pocar, Sperling & Kupfer, Milano 1930
Pagine: p. 182
Dimensioni (bxh): cm. 11,5×19


Biografia dell’autore

Heinrich Eduard Jacob, anni Venti (dal settimanale “Radio Wien”, 22 febbraio 1929, p. 7)

 

Heinrich Eduard Jacob (Berlino 1889 – Salisburgo 1967): giornalista e scrittore tedesco.
Nacque a Berlino in una famiglia della borghesia ebraica, quando i genitori divorziarono la madre sposò il banchiere Edmund Lampl e la famiglia si trasferì a Vienna. Jacob crebbe in un ambiente intellettuale ebreo-tedesco; dopo gli studi liceali a Berlino e a Vienna, studiò germanistica, letteratura, storia e musica alla Königlichen Friedrich-Wilhelms-Universität di Berlino. Iniziò allora l’attività di giornalista come critico teatrale, e poi cinematografico, per il “Deutschen Montagszeitung”. Successivamente fu corrispondente da Vienna per il “Berliner Tageblatt” fino alla presa del potere da parte del nazismo in Germania. Jacob si espose nel mondo culturale opponendosi al regime e per questo motivo i suoi libri vennero banditi. Dopo l’Anschluss, l’annessione dell’Austria al Reich, nel marzo 1938 Jacob venne arrestato e incluso nel primo Prominententransport, ovvero il trasporto verso Dachau di “uomini illustri” (oppositori del regime di diverso orientamento politico: monarchici, cristiano-sociali, socialdemocratici e comunisti, per lo più di origine ebraica). Nel settembre dello stesso anno venne trasferito a Buchenwald. La futura moglie di Jacob, Dora Angel-Soyka, riuscì a ottenere la sua liberazione e a procurare dei visti per gli Stati Uniti. Nei primi mesi del 1939 Jacob e la moglie lasciarono la Germania stabilendosi a New York. Qui continuò la sua attività di giornalista e di scrittore, corrispondendo per riviste tedesche e per il “New York Times”, pubblicando biografie di musicisti tedeschi e austriaci. Iniziò a scrivere direttamente in inglese e nel 1945 ottenne la cittadinanza. Negli anni Cinquanta Jacob e la moglie tornarono in Europa senza, tuttavia, stabilirsi in modo stabile in una città. La sua salute, segnata dall’internamento, si era fatta sempre più debole. Morì nel 1967 a Salisburgo e venne sepolto a Berlino.


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