L’esperienza autobiografica della Prima guerra mondiale viene descritta secondo il punto di vista di un caporale, Ludwig Renn, del quale l’autore adotterà poi ufficialmente il nome. Si inizia dal trasporto ferroviario del reggimento verso il fronte occidentale fino alle battaglie della Marna e della Somme. Il romanzo si conclude con la descrizione della disfatta militare, di episodi di disobbedienza da parte dei soldati e della ritirata dopo il cessate il fuoco del 1918: la guerra appare non solo come “orrore”, ma come “orrore privo di senso”.

 

 

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Autore: Ludwig Renn
TitoloKrieg
Editore: Frankfurter Societäts-Druckerei
Luogo: Frankfurt am Main
Anno: 1929
Titolo originale e data pubblicazione: 1928
Prima traduzione italiana: La guerra, traduzione di Paolo Monelli, Garzanti, Milano 1946
Pagine: p. 413
Dimensioni (bxh): cm. 11,5×19
Sitografia: Fronterad


Biografia dell’autore

Ludwig Renn

 

Ludwig Renn con Joris Ivens ed Ernest Hemingway in Spagna, 1936 (Bundesarchiv, Bild 183-84600-0001, CC-BY-SA 3.0)

 

Ludwig Renn (nato Arnold Friedrich Vieth von Golßenau; Dresda 1889 – Berlino Est 1979): scrittore tedesco.
Di famiglia nobile, arruolato nella Grande guerra, combatté sul fronte occidentale: da questa esperienza ha origine il suo primo libro, Krieg (completato nel 1924, pubblicato nel 1928). Tra il 1920 e il 1923 studiò diritto, economia, storia dell’arte e filologia russa a Göttingen e Monaco. Nel 1925-1926 intraprese un viaggio a piedi attraverso l’Europa del Sud e l’Oriente. L’anno dopo completò i suoi studi di archeologia e storia orientale a Vienna. Nel 1928 aderì al Partito comunista tedesco (KPD) e decise di cambiare il proprio nome di battesimo con quello del protagonista del suo primo romanzo.
Nel marzo del 1933, dopo l’incendio del Reichstag, Renn venne incarcerato insieme ad altre figure di spicco del Partito comunista e del mondo pacifista; rimase prigioniero per 30 mesi nel campo di concentramento di Sonnenburg. Dopo il rilascio, nel 1935 si recò in Spagna, dove partecipò alla Guerra civile, dapprima difendendo Madrid alla guida del Battaglione Thälmann (formato da tedeschi espatriati), poi come membro dello Stato maggiore delle Brigate internazionali. Dopo la sconfitta repubblicana, si rifugiò prima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti e in Messico, dove divenne presidente del movimento “Freies Deutschland” e si impegnò nel progetto di diffusione dell’esperanto.
Tornò in Germania nel 1947, stabilendosi a Berlino Est. Fu membro della SED (Partito di unità socialista) e lavorò presso la Technischen Hochschule Dresden e la Humboldt-Universität. Dal 1952 si dedicò alla stesura di trattati politici e di storia militare, racconti di viaggio e libri per bambini.


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