Il volume di Ellen Key è tra i primi a porre l’infanzia al centro delle teorie e delle ricerche di psicologiche. In particolare, l’autrice propone un’educazione non orientata al conformismo e all’obbedienza, la progettazione di spazi a misura di bambino, e colloca la pedagogia tra le rilevanze del dibattito socio-culturale d’inizio Novecento. La sua opera ebbe ampia risonanza e diffusione, influenzando altre figure nell’ambito della psicopedagogia (Maria Montessori, Yamada Waka) e della narrativa (Selma Lagerlöf).
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Autore: Ellen Key
Curatore/traduttore: Francis Maro
Titolo: Das Jahrhundert des Kindes
Editore: S. Fischer
Luogo: Berlin
Anno: 1902
Titolo originale e data pubblicazione: Barnets århundrade, 1900
Prima traduzione italiana: Il secolo dei fanciulli. Saggi, Torino, Fratelli Bocca, 1905
Pagine: p. 391
Dimensioni (bxh): cm. 12×18,5
Segni particolari: ex libris in seconda di copertina; dedica (1928) in frontespizio; segnalibro pp. 2-3
Biografia dell’autore
Ellen Key, 1910 (foto: Becker & Maass)
Ellen Key (Herrenhaus Sundsholm, Gemeinde Västervik 1849 – Haus Strand, Gemeinde Ödeshög 1926): pedagogista e scrittrice svedese.
La sua formazione si svolse per lo più privatamente, guidata dalla madre e da precettori stranieri. Quando il padre venne eletto al Parlamento nelle fila del Partito agrario, la famiglia si trasferì a Stoccolma e Key iniziò a studiare presso un collegio femminile progressista, il Rossanderska kursen. Nel 1880 divenne insegnante in una scuola femminile della capitale e parallelamente collaborò con alcune riviste. Nello stesso periodo iniziò a interessarsi alle tematiche di genere e al femminismo, assumendo posizioni critiche rispetto all’uguaglianza tra uomini e donne, auspicando la necessità della comprensione delle diversità biologiche sia a livello sessuale che sociale e proponendo – così – una visione riassumibile nel termine “equivalenza”.
Le sue posizioni politiche si distaccarono da quelle liberali della famiglia per avvicinarsi al socialismo, mentre dal punto di vista culturale Key approfondì le teorie di Darwin, Spencer e Huxley. Il principio dell’evoluzione ebbe grande importanza anche nello sviluppo della sua teoria sull’educazione. Nel 1900 pubblicò il libro che le ha dato maggiore notorietà, Barnets århundrade, tradotto immediatamente in diverse lingue.