Una giovane donna, appartenente a una nobile famiglia caduta in disgrazia, sposa un uomo d’affari più anziano. Lasciandosi alle spalle una visione romantica dell’amore, Leonore deve cercare un modo per portare avanti il matrimonio, l’educazione del figlio, la conduzione della casa.
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Autore: Hermann Stehr
Titolo: Leonore Griebel
Editore: S. Fischer
Luogo: Berlin
Anno: 1910
Prima edizione: 1900
Pagine: p. 166
Dimensioni (bxh): cm. 12,5×17,5
Sitografia: muenster
Biografia dell’autore
Hermann Stehr, 1911 ca.
Hermann Stehr con Joseph Goebbels, 1935
Hermann Stehr (Habelschwerdt, oggi Bystrzyca Kłodzka, 1864 – Schreiberhau, oggi Szklarska Poręba, 1940): scrittore tedesco.
Nacque in una famiglia tedesca di umili origini nel Grafschaft Glatz, la contea di Glatz/Kladsko, situata nella regione dei Sudeti (oggi Polonia). Poté studiare e divenne maestro elementare, iniziando a scrivere racconti e romanzi. Dal 1915 si dedicò alla scrittura stabilmente e nel 1918 uscì Der Heiligenhof, la sua prima opera di grande successo. In quel momento, alla nascita della Repubblica di Weimar, Stehr è politicamente vicino a Walther Rathenau, fondatore del Partito democratico tedesco (DDP), futuro Ministro della ricostruzione (1921) e Ministro degli esteri (1922).
Nel corso degli anni Venti, Stehr visse grazie al sostegno di Max Pinkus, un imprenditore del tessile suo mecenate. Nel 1926 fu tra i fondatori della Preußischen Dichterakademie (“Accademia prussiana della poesia”, n.d.c.), una sottosezione della Preußischen Akademie der Künste (“Accademia prussiana delle arti”, n.d.c.).
Alla presa del potere da parte dei nazionalsocialisti le accademie subirono nelle epurazioni, da cui Stehr venne esentato. Politicamente, infatti, si era avvicinato all’ideologia nazionalista del Blut und Boden, “sangue e terra”. Nell’agosto 1934, dopo la morte del presidente del Reich Paul von Hindenburg, fu tra i firmatari dell’Aufruf der Kulturschaffenden (“appello degli operatori culturali”, n.d.c.) rivolto agli artisti e figure del mondo culturale per supportare Hitler in occasione del plebiscito per la fusione del ruolo di presidente del Reich e cancelliere. Inoltre, giustificò pubblicamente, in un articolo sulla “Deutsche Allgemeine Zeitung”, il cosiddetto Röhm-Putsch (o “notte dei lunghi coltelli”), ovvero l’epurazione di vertici delle SA (Sturmabteilung, ovvero “reparto d’assalto”, guidato da Ernst Röhm: fu il primo gruppo paramilitare nazista, n.d.c.) e di altri oppositori di Hitler durante la notte tra il 30 giugno e il 1° luglio 1934.
Venne riconosciuto dal nazismo come Künder der deutschen Seele (“cantore dell’anima tedesca”, n.d.c.). Nel 1935 venne inserito nel Reichskultursenat, il senato culturale del Reich.
Per questo motivo la commissione toponomastica di Münster ha recentemente dibattuto sulla necessità di rinominare la via a lui dedicata.