Antologia di storie ebraiche, con due racconti di David Pinski, scrittore yiddish.

 

 

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Curatore: Artur Landsberger
Titolo: Das Ghettobuch. Die schönsten Geschichten aus dem Ghetto
Editore: Benjamin Harz
Luogo: Berlin-Wien
Anno: 1921
Prima edizione: Georg Müller, München 1914
Pagine: p. 429
Dimensioni (bxh): cm. 15×22


Biografia dell’autore

Artur Landsberger
Artur Landsberger

 

Stolperstein per Artur Landsberger a Berlino in Köpenicker Strasse 106 (OTFW, CC-BY-SA 3.0)

 

Artur Hermann Landsberger (Berlino 1876 – 1933): scrittore, critico letterario e cinematografico tedesco.
Nacque in una famiglia ebraica berlinese. Dopo la laurea presso il Friedrichswerderschen Gymnasium di Berlino, studiò legge a Monaco, Heidelberg, Parigi, Berlino e Greifswald. Tuttavia, il suo interesse primario era la letteratura. Nel 1907 fondò la rivista “Der Morgen” insieme a un gruppo di intellettuali: il filosofo Georg Brandes, il sociologo Werner Sombart, lo storico dell’arte Richard Muther e il compositore Richard Strauss. Tre anni dopo creò il settimanale “Deutsche Montagszeitung” con Siegfried Jacobsohn, giornalista e critico teatrale. In quegli stessi anni pubblicò il suo primo romanzo, Wie Hilde Simon mit Gott und dem Teufel kämpfte. Der Roman einer Berlinerin, che ebbe molto successo. Parallelamente, tra 1914 e il 1930 scrisse una ventina di sceneggiature per film muti e sonori; nel 1921 fondò una società di produzione, la Artur-Landsberger-Film-GmbH, che produsse due film: Das Blut e Im Strudel der Großstadt, di cui curò la regia insieme all’attore Kurt Gerron.
Ispirandosi al romanzo dello scrittore austriaco Hugo Bettauer, Die Stadt ohne Juden (“La città senza ebrei” n.d.c., 1922) in cui veniva descritto il destino di una città, Vienna, privata dei suoi abitanti ebrei, costretti a emigrare a causa del crescente antisemitismo, nel 1925 pubblicò Berlin ohne Juden (“Berlino senza ebrei”, n.d.c.): una distopia in cui l’espulsione degli ebrei dalla Germania, avvenuta a causa della presa di potere di un partito nazionalista di destra, causava molti problemi al paese, impoverendolo culturalmente ed economicamente. Il romanzo si conclude con l’appello tedesco per il ritorno degli ebrei, accolti al loro rientro come membri fondamentali della comunità. Si trattava di una satira dell’antisemitismo crescente, colta con estrema precisione dall’autore. Nello stesso anno venne pubblicato anche il Mein Kampf di Adolf Hitler.
Nel 1933, alla presa del potere da parte nazista, i suoi libri vennero messi al bando e bruciati. Il 4 ottobre di quell’anno Landsberger si suicidò.


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