Nel 1929 Albert Londres decide di effettuare un’inchiesta sul mondo ebraico: partendo dalle comunità più o meno assimilate della Francia e dell’Inghilterra, viaggia attraverso l’Europa orientale e poi salpa per la Palestina. Se nel quartiere ebraico di Londra, Whitechapel, la comunità vive i propri riti all’interno di una cornice sufficientemente serena, negli Shtetl, i villaggi ebraici della Polonia e della Transilvania, la situazione è completamente diversa. Londres ne descrive l’estrema povertà e le condizioni di vita insostenibili. Il sionismo e la Palestina rappresentano una risposta a quella vita di stenti e persecuzione. Valutando la situazione generale, Londres si pronuncia a favore della nascita di uno stato ebraico, tuttavia ravvisando come lo squilibrio demografico tra arabi ed ebrei lasci presagire problemi futuri. La lunga inchiesta di Londres prende la forma di ventisette articoli per “Le Petit Parisien”, che nel 1930 vengono raccolti nel volume Le Juif errant est arrivé.
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Autore: Albert Londres
Titolo: Der ewige Jude am Ziel
Editore: Phaidon
Luogo: Wien
Anno: 1930
Titolo originale e data di pubblicazione: Le Juif errant est arrivé, 1930
Pagine: p. 279
Dimensioni (bxh): cm. 12,5×19,5
Sitografia: lacauselitteraire
Biografia dell’autore
Albert Londres, 1928 circa (foto: Henri Martinie / Roger-Viollet)
Albert Londres (Vichy 1884 – Oceano Indiano 1932): giornalista e scrittore francese.
La famiglia Londres era originaria della Guascogna, la regione francese al confine con la Spagna, nella zona dei Pirenei atlantici: il suo nome deriva dal guascone loundrès, termine che indicava le zone umide e paludose. Dopo il liceo, nel 1901 Albert Londres si trasferì a Lione per lavorare come ragioniere, poi nel 1903 decise di andare a Parigi, dove pubblicò la sua prima collezione di poesie, Suivant les heures, nel 1904. Nel 1906 iniziò a collaborare con il quotidiano “Le Matin” in qualità di giornalista parlamentare. Esentato dal servizio militare a causa della sua debole costituzione, nel 1914 Londres divenne corrispondente militare per il giornale del Ministero della guerra e sempre per “Le Matin”, che lo inviò a Reims durante il bombardamento della città. L’anno successivo collaborò come inviato dall’estero con “Le Petit Journal” trasmettendo reportage da Serbia, Grecia, Turchia, Albania, Italia. Nel 1919 iniziò a scrivere per la rivista illustrata “Excelsior”, nel 1920 riuscì a entrare in Unione sovietica, descrivendo il nascente regime bolscevico e pubblicando ritratti di Lenin e Trotski. Tuttavia, venne colpito soprattutto dalla sofferenza del popolo russo. Nel 1922 viaggiò attraverso l’Asia, trasmettendo articoli sul Giappone, la Cina, l’India. I suoi reportage iniziarono a essere pubblicati in forma di libro dalla casa editrice Albin Michel. Nel 1923 si recò in Guyana, dove visitò diverse colonie penali: nei suoi reportage descrisse gli orrori di quelle prigioni, sollevando forti reazioni nell’opinione pubblica francese. Nel 1924 Londres continuò la sua inchiesta sulle colonie penali, visitando quelle militari dell’Africa del Nord. I suoi reportage successivi indagarono temi affini, come quello degli ospedali psichiatrici, la tratta delle donne, lo sfruttamento dei lavoratori neri nella costruzione delle ferrovie in Senegal e Congo. Anche facendo un’inchiesta sul Tour de France, Londres sollevò questioni problematiche per le condizioni estreme richieste ai ciclisti (Le tour de souffrance, “Il tour della sofferenza”, n.d.c.). Nel 1929 compì un lungo viaggio da Londra a Praga, poi attraverso Polonia e Transilvania, fino ad approdare in Palestina per scrivere un reportage sulle diverse sfaccettature del mondo ebraico: dall’assimilazionismo delle città dell’Europa occidentale alle misere condizioni degli Shtetl dell’est, fino al progetto sionista.
Morì nella notte tra il 15 e il 16 maggio 1932 durante l’incendio del transatlatico Georges Philippar della Compagnia delle messaggerie marittime al largo di Aden, tornando dalla Cina.