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Autore: Arnold Ulitz
Titolo: Der Schatzwächter
Editore: Ullstein
Luogo: Berlin
Anno: 1928
Pagine: p. 241
Dimensioni (bxh): cm. 14×20
Sitografia: kulturportal
Biografia dell’autore
Arnold Ulitz, da Anselm Salzer, Illustrierte Geschichte der Deutschen Literatur von den ältesten Zeiten bis zur Gegenwart, vol. 5, Habbel, Regensburg 1932, p. 2395
Arnold Ulitz (Breslau, oggi Wrocław, 1888 – Tettnang 1971): insegnante e scrittore tedesco.
Figlio di un funzionario della ferrovia statale prussiana, crebbe a Kattowitz, in Slesia (oggi Katowice). Successivamente tornò a Breslau per studiare tedesco, inglese e francese. Dopo aver superato l’esame di stato per gli insegnanti nelle scuole superiori, insegnò a prima a Königshütte (oggi Chorzów, in Polonia), poi a Lauban (oggi Lubań) e dal 1913 alla Realschule di Breslau. In parallelo iniziò a scrivere romanzi storici e racconti, ripresi in raccolte antologiche insieme a testi di Alfred Döblin, Hermann Hesse, Heinrich Mann, Robert Musil, Jakob Wassermann, Franz Werfel, Stefan Zweig.
Nel 1920 pubblicò il romanzo Ararat in cui, con uno stile espressionista, affrontava il tema della Grande Guerra paragonandola al diluvio universale. Per questo motivo, dopo il 1933, il libro venne inserito nella lista dei libri proibiti e da bruciare da parte del nazismo (che gli revocò anche la possibilità di insegnare). Ebbero la stessa sorte anche i suoi due volumi Worbs e Das Testament. Nonostante ciò, altri suoi scritti, in cui erano presenti temi affini all’ideologia del Blut und Boden (“sangue e terra”, n.d.c.), vennero diffusi ai fini di propaganda, in particolare tra i soldati della Wehrmacht. Nel 1939 pubblicò due romanzi, Der wunderbare Sommer e Der große Janja, e un racconto, Die Reise nach Kunzendorf (“Il viaggio a Kunzendorf”, n.d.c.), dove tratta il tema del nazismo in comparazione storica, facendo diverse concessioni al regime. Nel 1944 questo racconto venne addirittura pubblicato dalla casa editrice Soldatenbücherei des Oberkommandos zur Wehrmacht (“Biblioteca dei soldati del comando supremo dell’esercito”, n.d.c.). Nel febbraio 1945 la famiglia dovette lasciare la Slesia, rifugiandosi a Tettnang, città di origine della madre dello scrittore, situata in Baden-Württemberg.
Dopo la conclusione del conflitto la sua popolarità si ridusse, anche a causa di affermazioni troppo timide sulla natura del regime. La sua produzione letteraria, le attività culturali e i suoi successi si restrinsero all’ambito degli esuli slesiani (la regione era passata sotto l’amministrazione polacca). Nel 1963 ricevette l’onorificenza dello Schlesierschild, lo “scudo slesiano” (n.d.c.).